Incentivo Occupazione Mezzogiorno 2019

La legge di Bilancio 2019 – legge n. 145/2018 – all’articolo 1 comma 247 ha previsto il rifinanziamento dell’Incentivo Occupazione Mezzogiorno 2019.

Tale comma prevede essenzialmente una riproposizione di quanto già previsto dalla precedente legge di Bilancio, dunque senza alcuna sostanziale novità il legislatore ha riproposto, mediante lo stanziamento di 500 milioni di euro,  l’ Incentivo Occupazione Mezzogiorno 2019.

Per le imprese e il tessuto economico, questa proroga è da salutare positivamente, in quanto concretizza per un ulteriore anno, uno strumento che ha permesso a migliaia aziende di assumere personale con una drastica riduzione del costo del lavoro.

Ricordiamo infatti che il beneficio contributivo offerto dall’Incentivo Occupazione Mezzogiorno 2019 consiste nello sgravio totale dei contributi a carico ditta fino ad un massimo di 8.060,00 € per 1 anno dalla data di assunzione del lavoratore o trasformazione del precedente contratto a tempo determinato.

L’Incentivo Occupazione Mezzogiorno è rivolto alle imprese che assumono:

  • Giovani fino ai 35 anni di età
  • Soggetti disoccupati di età maggiore ai 35 anni di età purché privi di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

Al fine di beneficiare dell’Incentivo Occupazione Mezzogiorno 2019 le imprese dovranno operare assunzioni nelle loro unità produttive ubicate nelle seguenti regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia

I rapporti agevolati devono avere la forma dei Contratti di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Ai fini dell’ammissione all’incentivo le imprese nei 6 mesi precedenti non devono aver avuto un rapporto di lavoro subordinato con il lavoratore da assumere tranne le ipotesi di trasformazione dei contratti a tempo determinato.

L’agevolazione attribuita dall’Inps a titolo di Incentivo Occupazione Mezzogiorno è soggetta alle regole del De Minimis ovvero l’aiuto economico accordato rientra nel tetto dei 200.000,00  € di aiuti di stato che l’impresa può ricevere a tale titolo negli ultimi 3 anni.

 

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Dott. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

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Prestazioni Occasionali – PREST.O.

Con la stagione estiva, numerosi esercenti turistici si trovano a dover fronteggiare picchi di lavoro, dovuto all’aumento di presenze turistiche, con conseguente necessità di assumere un maggiore numero  di personale.

A questo fabbisogno di incremento flessibile e temporaneo di personale, le aziende possono rispondere mediante lo strumento del Contratto di Prestazione Occasionali – PREST.O. i cd. “vecchi voucher”.

Il punto di forza di questo strumento è la semplificazione del rapporto di lavoro, ovvero il datore di lavoro non deve fare alcuna busta paga, alcuna comunicazione di assunzione, alcun modello di 770 o Certificazione Unica, alcuna autoliquidazione Inail, quindi un bel po di burocrazia in meno, l’unica cosa – oltre al rispetto delle normative in materia di sicurezza del lavoro – è procedere a registrarsi sul portale onere previsto anche per il lavoratore, acquistare almeno 7 giorni prima dell’inizio della prestazione lavorativa una provvista economica (ovvero il datore di lavoro dovrà preliminarmente pagare l’Inps che poi procederà a corrispondere il compenso al lavoratore) e registrare la prestazione di lavoro almeno 60 minuti prima dell’inizio della stessa.

Procediamo ad analizzare insieme questo strumento!

Possono ricorrere all’utilizzo del Contratto di Prestazioni Occasionali – PREST.O. solo i datori di lavoro che occupano meno di 5 dipendenti a tempo indeterminato e che rientrano in una di queste categorie:

  • lavoratori autonomi,
  • professionisti,
  • imprenditori,
  • associazioni,
  • fondazioni ed altri enti di natura privata,
  • pubbliche amministrazioni.

Non possono utilizzare il Contratto di Prestazioni Occasionali – PREST.O. enti del non profit, imprese del settore agricolo, imprese del settore edile e affini, imprese impegnate nell’esecuzione di appalti di opere o servizi.

Le aziende ammesse all’utilizzazione del Contratto di Prestazioni Occasionali – PREST.O. devono rispettare i seguenti limiti:

  • non possono corrispondere più di 5.000,00 € con riferimento alla totalità dei lavoratori
  • non possono corrispondere più di 2.500,00 € a singolo prestatore di lavoro
  • il committente azienda non deve avere in corso o non deve aver cessato da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa col medesimo utilizzatore.

Chi sono i lavoratori con i quali è possibile instaurare un Contratto di Prestazioni Occasionali – PREST.O?

  • persone disoccupate (art. 19 D.lgs. n. 150/2015)
  • titolari di pensioni di vecchiaia o di invalidità
  • giovani con meno di 25 anni di età purché regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico o università
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

Compenso

Il compenso che viene corrisposto al lavoratore dal datore di lavoro è pari a 9,00 € ad ora per un importo minimo giornaliero di 36,00 € cioè 4 ore.

 

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Dr. Francesco De Santo

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Buoni Pasto – Ticket Restaurant

Le piccole e medie imprese spesso, si trovano a dover erogare ai lavoratori, elementi aggiuntivi della retribuzione, tra questi, rientrano i cd “Buoni Pasto” o “Ticket Restaurant”.

Tali strumenti se a volte consentono al datore di lavoro di adempiere, qualora previsti, alle obbligazioni contrattuali, altre volte, la loro corresponsione si sposa senza dubbio con ragioni di opportunità economiche tanto per l’azienda quanto per i lavoratori.

Quali sono le opportunità che il datore di lavoro e il lavoratore possono ottenere dai buoni pasto o ticket restaurant?

I buoni pasto o ticket restaurant, sono totalmente esclusi dalla retribuzione imponibile (previdenziale e fiscale) fino a 5,29 € per ogni giornata di lavoro, tale limite è elevabile a 7,00 € giornalieri in caso di utilizzo dei buoni pasto in formato elettronico.

Pertanto nella costruzione di un sistema di retribuzione detassabile il datore di lavoro e il lavoratore non possono prescindere da questi strumenti. Con un semplice esempio chiariamo meglio le idee di come ridurre il costo del lavoro per l’impresa e  al tempo stesso aumentare il potere d’acquisto per i dipendenti.

Es. il datore di lavoro che vorrà corrispondere al lavoratore ipotizziamo 135,00 € al mese netti in più, se prevede di corrisponderli mediante semplici aumenti di retribuzione, questi 135,00 € netti equivarranno a circa 270,00 € lordi al mese. In luogo del semplice aumento tuttavia, il datore di lavoro potrà corrispondere le 135,00 € in buoni pasto che sono totalmente esenti da imposte e contributi. In un anno a singolo lavoratore il risparmio quantificabile per l’impresa è di circa 1.620,00 €. Se pensiamo anche ad una piccola e media impresa di 3-5 dipendenti il risparmio annuo oscillerà tra 4.860,00 € – 8.100,00 €.

Se il vantaggio per le imprese è consistente e si lega anche con politiche di fidelizzazione dei dipendenti, rafforzamento identità e aumento dei valori sociali dell’impresa stessa, dall’altro lato il guadagno del lavoratore sono 135,00 € in più nette al mese senza che esse subiscano alcuna forma di tassazione e ne concorrono a formare il reddito e, la possibilità di spendere liberamente questi valori per l’acquisto di bevande, prodotti di gastronomia, rosticceria ecc., insomma il lavoratore avrà un aumento reale del suo potere d’acquisto per fronteggiare le spese di tutti i giorni.

 

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Dr. Francesco De Santo

Consulente del Lavoro Cosenza

Dati occupazionali Cosenza

Dal consueto rapporto Inps sull’andamento dei dati occupazionali confermato anche dai Consulenti del Lavoro a Cosenza in particolare e nella Regione Calabria in generale emerge il seguente trend:

Nella Regione Calabria dal 01 Gennaio 2017 al 31 Maggio 2017 sono state effettuate:

  • Assunzioni a tempo indeterminato: 13.051
  • Assunzioni a termine: 23.014
  • Assunzioni in apprendistato: 1.695
  • Assunzioni stagionali: 3.459
  • Assunzioni a tempo indeterminato rapporto 2017/2016: -3,7%
  • Complesso assunzioni: 14,7%

Tirando le somme sui dati occupazionali e forniti dall’Inps e confortati dai dati statistici elaborati dai Consulenti del Lavoro emerge un quadro a tinte fosche.

Nella Regione che a noi interessa in questa sede, la Regione Calabria si segnala un forte incremento dei rapporti di lavoro a termine con bene 23.014 assunzioni effettuate nel periodo Gennaio – Maggio 2017, dato in aumento soprattutto in provincia di Cosenza, nelle strutture ricettive-turistiche, nel commercio e nei pubblici esercizi, dove secondo il report dei Consulenti del Lavoro a Cosenza le assunzioni stagionali sono aumentate del 25% rispetto all’anno precedente.

Se a crescere sono i contratti a termine a decrescere tuttavia, sono le assunzioni a tempo indeterminato che nel rapporto 2017 base 2016 sono in diminuzione del 3,7% in Calabria e sempre secondo i Consulenti del Lavoro a Cosenza le assunzioni a tempo indeterminato sono in diminuzione del 2%.

Nel complesso dunque si segnala un aumento delle assunzioni pari al 14,7% nel periodo analizzato rispetto all’anno precedente tuttavia, si noti come i rapporti di lavoro in aumento sono di precariato e non occupazione stabile. La risposta a questo dato altro non è che la fine degli incentivi ai contratti a tempo indeterminato e delle agevolazioni sugli stessi con il Jobs Act. Il cosiddetto sgravio contributivo totale triennale del 2015 o lo sgravio contributivo al 40% biennale approvato il 2016 hanno spiegato positivamente i loro effetti ma allo scadere degli stessi l’occupazione stabile cessa di incrementare.

L’incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato attualmente vigente il  “Bonus Sud” che ha sostituito le agevolazioni di cui sopra, ricordiamo sgravio contributivo totale per un’anno per le imprese del Sud Italia che assumono un disoccupato o un giovane, non ha avuto finora un impatto dirompente sui dati occupazionali Cosenza e in Calabria così come le agevolazioni previste gli anni precedenti.

Per quanto riguarda il contratto di Apprendistato invece i dati non sembrano chissà come confortanti in quanto nei primi 5 mesi del 2017 sono state effettuate solo 1695 assunzioni con tale tipologia contrattuale in Calabria secondo l’Inps e, secondo i Consulenti del Lavoro a Cosenza in particolare sono state effettuate solo 400  assunzioni con Apprendistato.

Proprio il flop dell’Apprendistato deve farci riflettere sul paradosso che nella Regione Calabria e in Provincia di Cosenza dove si toccano punte di disoccupazione giovanile tra le più alte d’Italia tale contratto nonostante preveda uno sgravio contributivo quasi totale per 3 anni in favore delle imprese che assumono giovani dai 15 ai 29 anni non riesce a rappresentare il volano di occupazione dei giovani.

La riflessione che bisogna fare è che tale contratto è troppo oneroso per le imprese dal punto di vista burocratico, troppo burocraticizzato con piani formativi ed enti formativi a go go e dal punto di vista economico ovvero che la formazione degli apprendisti ha un costo e non è certo basso.

Da qui dunque quasi naturale che le imprese tendano ad effettuare assunzioni a termine, nonostante il contratto di Apprendistato costi di meno cosi come l’incentivo per le assunzioni del bonus sud, perché nell’incertezza dell’andamento economico dei mercati si preferisce avere un costo del lavoro maggiore addirittura ma non vincolato nell’indeterminato.

Per rendere appetibili nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato c’è bisogno di una profonda riforma del sistema occupazionale non solo con le politiche degli incentivi e agevolazioni alle assunzioni tali da dar all’occupazione una buona spinta ma soprattutto vi è bisogno di ridurre in maniera strutturale il cuneo fiscale di almeno 12 – 13 punti percentuali (ovvero la differenza tra la retribuzione lorda e netta che va a finire nelle Casse dello Stato).

Ma una soluzione per la riduzione del costo del lavoro ed il rilancio dei contratti a tempo indeterminato e dell’occupazione stabile, può anzi deve passare dai Contratti di Prossimità dalla contrattazione di secondo livello, come luogo di incontro tra gli attori sociali sindacati, imprese e i Consulenti del Lavoro nei quali possano confrontarsi liberamente ed andare a cucire su ogni singola impresa – di qualsiasi dimensione – dei contratti a tempo indeterminato di qualità nei quali il costo del lavoro viene depurato da elementi inutili e la normativa/burocrazia letteralmente abbattuta, per creare occupazione stabile e duratura e far ripartire l’economia.

CONTATTAMI per una consulenza gratuita e senza impegno per un analisi sul costo del lavoro

 

Dott. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Consulente del Lavoro Cosenza

 

Il mio studio di Consulente del Lavoro Cosenza è situato a Rende a pochi passi da Cosenza aiuta la tua impresa a crescere, sostenendoti nella gestione del personale- un’area che sappiamo essere molto critica – con un servizio di consulenza del lavoro mirato per ogni esigenza e che nessun altro offre!

Quali sono i servizi del mio studio:

  • Consulenza del lavoro
  • Elaborazioni paghe e contributi
  • Amministrazione del personale
  • Relazioni Sindacali
  • Planning Costo del lavoro (Controllo di gestione mirato sul costo del lavoro)

Perché scegliere il mio studio di Consulenza del lavoro?

Innanzi tutto perché sono un Consulente del lavoro iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza, non sono quindi con tutto il rispetto degli altri professionisti, un commercialista, un avvocato, un revisore, un ced o un patronato improvvisato ecc. che fanno benissimo il loro lavoro, esercitano benissimo le loro competenze di avvocato, commercialista, ced, patronato ma dovrebbero fare solo quello.

Dietro il mio studio di Consulente del Lavoro c’è una specializzazione mirata di anni ed anni proprio in Consulenza del lavoro con continui e costanti aggiornamenti che non si fermano mai. Dietro il mio studio c’è una ricerca continua alla qualità totale, c’è un attenzione diretta nei confronti del cliente dal più piccolo al più grande – ogni cliente viene seguito con cura nella gestione del personale – c’è una  cura maniacale del costo del lavoro e una garanzia totale di corretta gestione del personale.

Perché è importante garantire una corretta gestione del personale?

Il costo del lavoro in un azienda – di qualsiasi dimensione o settore – rappresenta la principale voce di bilancio ma, non è solo una semplice voce di bilancio, in quanto dietro di essa ci sono norme, persone, valore. Dal Costo del lavoro in generale e dalla corretta gestione del personale in particolare può addirittura dipendere il destino della tua impresa.

Gestire correttamente il personale equivale a garantire alla tua azienda:

  • Un maggior risparmio in termini di costi (economicità)
  • Una maggior efficienza del lavoratore (Efficienza)
  • Una riduzione di qualsiasi rischio derivante da sanzioni irrogate dagli Enti ispettivi

In poche parole un maggior introito monetario per la tua azienda REDDITIVITA’

Queste risorse prima allocate a priori in bilancio con il mio studio vengono lavorate e dirottate verso altre aree della tua azienda al fine di generare un cash flow positivo per garantirti una Maggiore Competitività e Risultati nei Mercati.

Spesso, soprattutto nella nostra Regione Calabria e nella nostra provincia di Cosenza, si ignora la corretta gestione del personale si tende a sfuggire dalla norma, percorrendo magari strade pseudo-legali, che, se in un primo momento possono portarti anche ad ottenere dei discutibili risultati in un secondo momento vanno a condurre l’imprenditore verso strade non percorribili che portano solo ad uno sperpero di denaro, ad un assunzione di rischi insensati con aumento delle possibilità di contenzioso sia nei confronti dei lavoratori che nei confronti degli enti ispettivi ed in definitiva ad una gestione imprenditoriale limitata che non garantirà risultati a medio-lungo termine.

Perché continuare a sbagliare cosi?

L’imprenditore è colui che deve avere una Visione di come dovrebbe essere la sua azienda negli anni, su come garantire un ritorno economico tale da continuare a vivere e prosperare per se e la sua famiglia con la sua attività con il suo lavoro.

Le norme a supporto della tua impresa ci sono! Devono solo essere sfruttate e messe a disposizione, dal mio studio di Consulenza del Lavoro avrai:

  • Preliminarmente all’instaurazione di ogni singolo rapporto di lavoro la possibilità di scegliere e comparare qual’è il miglior contratto da applicare al lavoratore, al fine di garantire un consistente risparmio in termini di costi ed un maggior flessibilità del lavoratore,
  • Ogni mese analizzeremo insieme, mediante report costanti, ogni singolo andamento delle voci che compongono il costo del lavoro al fine di effettuare un maggior controllo e ridurre la dov’è possibile ancor di più l’incidenza che tale costo ha nel bilancio,
  • La possibilità di comunicare e interagire tra la tua impresa ed il mio studio in via telematica al fine di ottimizzare il tuo tempo impiegandolo direttamente al lavoro nella tua impresa ( Quindi consulenza on line, gestione documentale on line, presenze on line, busta paga on line, F24 on line, prospetti contabili on line, report on line, certificazione unica on line e tutto ciò che a che fare con la consulenza del lavoro)
  • L’assistenza in tutte le fasi della gestione del personale dall’instaurazione del rapporto, alla elaborazione delle buste paga, dalla gestione delle relazioni sindacali ecc. fino alla cessazione del rapporto di lavoro

 

Da tutto questo, avrai sicuramente capito che oggi più che mai è importante affidarsi non ad “uno che fa buste paga” ma ad un Consulente del Lavoro esperto che capisca le tue esigenze le interpreti correttamente ed affiancandoti ti sostiene nelle scelte creando valore.

Proprio per questo il mio Studio di Consulente del Lavoro Cosenza:

Aiuta la tua impresa a crescere, sostenendoti nella gestione del personale- un’area che sappiamo essere molto critica – con un servizio di consulenza del lavoro mirato per ogni esigenza e che nessun altro offre!

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Dr. Francesco De Santo

Consulente del Lavoro Cosenza

 

Il contratto di prestazione occasionale PrestO

Dal 24 giugno 2017 è in vigore la nuova disciplina del lavoro occasionale, contenuta nella l. n. 96/2017 , di conversione del d. l. n. 50/2017, che sostituisce la precedente regolamentazione in materia di voucher (definiti anche “buoni lavoro”).

Il lavoro occasionale

Consiste nell’esercizio di un’attività di lavoro subordinato, svolta in modo episodico e non continuativo.

Le nuove regole del lavoro occasionale, delineate a partire dall’articolo 54-bis del D.L. n. 50/2017, coordinato con la Legge di conversione n. 96/2017, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 144/2017, prevedono una particolare disciplina, che muta a seconda del soggetto che richiederà la prestazione lavorativa.

NBil lavoro occasionale di tipo subordinato non va confuso con il lavoro autonomo occasionale, ovvero con le prestazioni di lavoro autonomo che ricadono sotto l’applicazione dell’articolo 2222 del codice civile.

 

PrestO o Libretto famiglia?

Gli enti economici – quali le imprese e la Pubblica Amministrazione – ed i professionisti, per le prestazioni lavorative occasionali e saltuarie possono ricorrere a PrestO, il nuovo contratto di prestazione occasionale.

Le famiglie e i privati, invece, potranno utilizzare il Libretto Famiglia.

 

Alternative ai voucher post abrogazione

Chiaro è che l’abrogazione di tale strumento retributivo non può cancellare le esigenze di lavoro occasionale da parte delle imprese e dei privati, ed ecco perchè si è colmato tale vuoto normativo attraverso il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito in legge n. 96 del 21 giugno 2017 (G.U. n. 144 del 23 giugno 2017), che ha disciplinato compiutamente le prestazioni di lavoro occasionali, al fine di garantire un minimo di tutele previdenziali, normative ed assistenziali a favore dei prestatori.

In buona sostanza, la nuova normativa consente la possibilità per i datori di lavoro di acquisire prestazioni di lavoro occasionali, nei limiti previsti dalla norma, secondo due distinte modalità di utilizzo: il Libretto Famiglia ed il Contratto di prestazione occasionale (PrestO).

 

NBil Libretto Famiglia e il Contratto di prestazione occasionale presentano profili di specificità in relazione all’oggetto della prestazione, alla misura minima dei compensi e dei connessi diritti di contribuzione sociale obbligatoria, nonché alle modalità di assolvimento degli adempimenti informativi nei confronti dell’Inps.

 

Condizioni di utilizzo del lavoro occasionale

Secondo la nuova disciplina e come specificato dalla circolare Inps n. 107 del 5 luglio 2017, i privati e le famiglie possono ricorrere al lavoro occasionale per retribuire i seguenti servizi:

  • piccoli lavori domestici, ivi inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione;
  • assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità;
  • insegnamento privato supplementare.

 

Imprese e professionisti possono sfruttare il Lavoro Occasionale per affidare attività occasionali necessarie all’occorrenza.

Per le imprese del settore agricolo, è prevista la possibilità di ricorso al contratto di prestazione occasionale esclusivamente per le attività lavorative rese da lavoratori appartenenti alle seguenti categorie:

  • titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità;
  • giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università;
  • persone disoccupate, ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150;
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI o SIA, che costituisce la prestazione di sostegno all’inclusione attualmente vigente e destinata ad essere sostituita dal REI), ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

 

Gli enti della Pubblica Amministrazione possono utilizzare questo regime nell’ambito dell’attività istituzionale, solo ed esclusivamente per:

  • progetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o che fruiscono di ammortizzatori sociali;
  • lavori di emergenza correlati a calamità o eventi naturali improvvisi;
  • attività di solidarietà, in collaborazione con altri enti pubblici o associazioni di volontariato;
  • organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritative.

 

Divieto di utilizzo del lavoro occasionale

E’ fatto divieto di utilizzare la disciplina del lavoro occasionale nelle fattispecie di seguito elencate.

 

Per imprese e professionisti:

  • con soggetti che abbiano cessato da meno di 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione col medesimo utilizzatore;
  • da parte degli utilizzatori che occupano più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato;
  • da parte delle imprese del settore agricolo con i braccianti agricoli;
  • da parte delle imprese dell’edilizia o esercenti l’attività di escavazione o lavorazione di materiale lapideo, delle imprese del settore delle miniere, cave e torbiere;
  • nell’ambito dell’esecuzione di appalti di opere o servizi.

 

Per enti della Pubblica Amministrazione è fatto divieto di utilizzo dei buoni lavoro:

  • oltre i vincoli previsti dalla vigente disciplina in materia di contenimento delle spese di personale;
  • oltre il limite di 280 ore nell’arco dello stesso anno civile.

Criteri computo dei lavoratori occupati

Possono fare ricorso al contratto di prestazione occasionale i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze non più di cinque lavoratori a tempo indeterminato, ma detta limitazione non opera esclusivamente per le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs n. 165/2001.

Allo scopo di favorire l’omogenea applicazione della citata disciplina, fermi i criteri applicativi fissati al par. 6.2 della circolare n. 107/2017, si fa presente quanto segue:

  • i lavoratori assunti con contratto di apprendistato non vanno conteggiati nella misura della forza aziendale a tempo indeterminato (cfr. art. 47, comma 3, del d.lgs. 81/2015);
  • ai fini del computo della forza aziendale mensile, una volta determinato il numero complessivo dei lavoratori occupati, tenendo in considerazione, per i lavoratori a tempo parziale, la durata contrattuale della prestazione lavorativa, il risultato va arrotondato per eccesso laddove il valore del primo decimale sia superiore a 0,5 ovvero per difetto in caso contrario;
  • ai fini della verifica della sussistenza delle condizioni che legittimano il ricorso al lavoro occasionale, la media semestrale dei dipendenti a tempo indeterminato riferita al periodo che dall’ottavo al terzo mese antecedente la data di svolgimento della prestazione lavorativa (cfr. par. 6.2, circ. n. 107/2017) va calcolata sulla base del dato effettivo, senza operare alcun arrotondamento. Pertanto, se, a titolo di esempio, il valore medio della forza aziendale a tempo indeterminato del predetto semestre fosse pari a 5,1, in forza dei limiti fissati dall’art. 54-bis, comma 14, lett. a), del d.l. n. 50/2017, il datore di lavoro non potrà fare ricorso alle prestazioni di lavoro occasionale.

Limiti da rispettare

Per tutte le categorie di utilizzatori sopra elencate, valgono regole comuni.

La possibilità di avvalersi o di svolgere attività di lavoro occasionale è ammessa per ciascun anno civile, entro il limite di:

  • €. 5.000, per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori;
  • €. 5.000, per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori;
  • €. 2.500, per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore.

 

Nello specifico, con riferimento alla soglia di utilizzo relativa alla totalità dei prestatori, sono conteggiati al 75% del loro importo i compensi per prestazioni di lavoro occasionale rese dai seguenti soggetti:

  • titolari di pensione di vecchiaia o d’invalidità;
  • giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un Istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’Università;
  • disoccupati che abbiano reso la DID;
  • percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI) ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

 

NB: in ogni caso non può essere superato il limite massimo di 280 ore lavorative nell’arco dell’anno dedicate ad attività di lavoro occasionale.

In ipotesi di superamento, da parte di un utilizzatore diverso da una pubblica amministrazione, dei limiti di cui sopra, è prevista – come sanzione – la trasformazione del rapporto da occasionale a rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.

 

Modalità di acquisto dei buoni lavoro e tracciabilità della prestazione

L’acquisto dei buoni lavoro deve essere effettuato sulla piattaforma Inps dedicata, con pagamento anticipato, attivando il buono almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, attraverso una apposita comunicazione. Tale comunicazione deve contenere:

  • i dati anagrafici e identificativi del prestatore;
  • il luogo di svolgimento della prestazione;
  • l’oggetto della prestazione;
  • la data e l’ora di inizio ed il termine della prestazione ovvero, se si è imprenditore agricolo, la durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a tre giorni;
  • il compenso pattuito per la prestazione, in misura non inferiore a €. 36, per prestazioni di durata non superiore a quattro ore continuative nell’arco della giornata.

 

Si fa presente che, se la prestazione non viene poi svolta, è possibile trasmettere la comunicazione di revoca sempre attraverso la piattaforma informatica o avvalendosi dei servizi di contact center messi a disposizione dall’Inps, entro i tre giorni successivi al giorno programmato di svolgimento della prestazione.

 

NB: in caso di violazione dell’obbligo di comunicazione, quindi di attivazione del buono, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da €. 500 a €. 2.500 per ogni prestazione lavorativa giornaliera per cui risulta accertata la violazione, senza possibilità di diffida ad adempiere.

 

Gli adempimenti e i diritti spettanti al lavoratore occasionale

Anche il lavoratore, per avere il proprio compenso attraverso la modalità ivi descritta, è tenuto a registrarsi sulla apposita piattaforma digitale dell’Inps.

Di conseguenza, sarà egli stesso ad indicare come ricevere il compenso.

Con un occhio ora alle tutele destinate a tale categoria di lavoratori, gli stessi hanno diritto al riposo giornaliero, pause e riposi settimanali, all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nonchè all’assicurazione per l’invalidità e la vecchiaia, con iscrizione alla gestione separata (gli oneri sono interamente a carico dell’utilizzatore, nelle misure che saranno indicate in seguito).

 

compensi, inoltre, sono:

  • esenti da tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche;
  • computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno;
  • non incidenti sullo stato di disoccupato o inoccupato.

 

NBl’Inps provvede all’accreditamento alla Gestione Separata dei contributi previdenziali sulla posizione assicurativa del prestatore contestualmente all’erogazione del compenso nei confronti del prestatore medesimo.

 

Gli importi

Libretto famiglia

Le famiglie avranno a disposizione un libretto nominativo prepagato, contenente titoli dal valore unitario di €. 10,00, da consegnare al prestatore d’opera, per compensare una prestazione di durata non superiore ad un’ora.

Per ogni titolo di pagamento sono a carico dell’utilizzatore gli oneri contributivi pari a:

  • € 1,65 di contribuzione IVS, da versare alla Gestione Separata Inps;
  • € 0,25 per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
  • € 0,10 per il finanziamento degli oneri di gestione della prestazione di lavoro occasionale e dell’erogazione del compenso al prestatore.

 

PrestO per professionisti e imprese

Gli operatori professionali (imprese e professionisti) potranno retribuire prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di limitata entità utilizzando il contratto di prestazione occasionale “PrestO.

Ogni ora di lavoro deve essere così retribuita:

  • importo minimo di € 9.00 a favore del prestatore;
  • contribuzione alla gestione separata Inps, nella misura del 33% del compenso;
  • premio dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nella misura del 3,5% del compenso;
  • 1% degli importi versati da destinarsi al finanziamento degli oneri gestionali.

 

Dott. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Incentivi per assunzione di detenuti

Incentivo per assunzione di detenuti.

A questo link si segnala un mio articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista leggi di lavoro – www.leggidilavoro.it inerente agli incentivi per assunzione di detenuti

http://www.leggidilavoro.it/index.php/articoli/743-incentivi-per-assunzione-di-detenuti

 

Qui il resto del mio articolo.

INCENTIVI PER ASSUNZIONE DI DETENUTI

Il D.M. n. 148/2014 ha previsto uno speciale credito d’imposta (cumulabile con altri benefici e agevolazioni contributive) in favore delle imprese che assumono soggetti che si trovano in stato di detenzione o internati, ma in stato di semilibertà o in possesso del permesso per effettuare attività di lavoro esterna. La ratio della norma, che mira a dare effettività al principio supremo di uguaglianza, è quella di favorire l’inserimento lavorativo e l’inclusione attiva nel mercato del lavoro di soggetti che, senza un intervento dello Stato, risulterebbero svantaggiati.

Il credito d’imposta è pari a:

–  520,00 € mensili per ciascun lavoratore detenuto o internato ammesso al lavoro esterno;

– 300,00 € mensili per ciascun lavoratore in stato di semilibertà proveniente dalla detenzione o internato semilibero.

Il credito spetta per ciascun lavoratore a tempo pieno nei limiti del costo effettivamente sostenuto per lo stesso e comunque in misura proporzionale alle giornate di lavoro effettivamente prestate nel rispetto di un massimale annuo pari a 250.000,00 €. In caso di cessazione dello stato detentivo del lavoratore assunto tale beneficio spetta per ulteriori 24 mesi (18 se il lavoratore era già in stato di semilibertà).

Per poter accedere al credito, le imprese devono assumere il detenuto con un contratto di lavoro subordinato di durata non inferiore a 30 giorni, corrispondere al lavoratore un trattamento economico non inferiore a quello previsto dai Ccnl, e stipulare una convenzione con la Direzione dell’istituto penitenziario ove è recluso il lavoratore da assumere.

Il credito è utilizzabile in F24 con il codice tributo 6858, va indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione della base imponibile Ires e Irap.

Le imprese, per beneficiare del credito, devono, entro il 31 ottobre dell’anno precedente a quello in cui chiedono la fruizione, presentare un’apposita istanza relativa sia alle assunzioni effettuate che a quelle che prevedono di effettuare presso l’istituto penitenziario.

Accanto al credito d’imposta, il decreto in esame ha previsto sgravi contributivi, ovvero una riduzione del 95% dei contributi Inps sia a carico ditta che dipendente. Tale sgravio viene fruito sulla base di apposita rendicontazione prodotta nei confronti dell’Inps e da questi riconosciute sulla base dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, nel rispetto delle risorse stanziate.

Per qualsiasi informazione su questa assunzioni o altre assunzioni agevolate CONTATTAMI per un appuntamento gratuito.

Dr. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

Incentivo Occupazione Giovani

 

Il decreto direttoriale del Ministero del Lavoro n. 394/2016 ha disciplinato l’incentivo Occupazione Giovani. L’incentivo in questione si colloca nel solco del programma Garanzia Giovani e rappresenta uno strumento utile, diretto alla riduzione del Costo del Lavoro per le imprese che assumono.

Recentemente l’Inps con la Circolare n. 40/2017 è andata a fornire le istruzioni per la sua applicazione.

Datori di lavoro destinatari

Tutti i datori di lavoro privati eccetto la Provincia autonoma di Bolzano.

Lavoratori destinatari

Giovani tra i 16 e i 29 anni ammessi al Programma Garanzia Giovani, se minorenni devono aver assolto al diritto dovere all’istruzione/formazione

Assunzioni effettuata dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017 con:

  • contratto a tempo determinato di durata iniziale pari o superiore a 6 mesi
  • contratto a tempo indeterminato
  • contratto apprendistato professionalizzante

Non spetta per le trasformazioni a tempo indeterminato, per il lavoro domestico, accessorio e intermittente.

Importo e durata dell’incentivo

L’incentivo è fruibile in 12 quote mensili dalla data di assunzione.

La sua misura è determinata come segue:

  • tempi determinati: incentivo pari al 50% dei contributi c/ditta entro il limite di euro 4.030,00 annui (335,83 € mensili)
  • tempi indeterminati: incentivo pari al 100% dei contributi c/ditta entro il limite di euro 8.060,00 annui (671,66 €mensili)
  • apprendisti professionalizzanti: incentivo pari alla contribuzione ridotta c/ditta entro il limite di euro 8.060,00 annui (671,66 € mensili).

In caso di part-time il massimale è proporzionalmente ridotto.

Modalità di furizione

L’incentivo viene fruito mediante compensazione nel sistema UniEMens.

Per le aziende agricole l’incentivo è fruito nel sistema DMAG sempre in compensazione.

 

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Dr. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza 

Incentivo Occupazione Sud

Incentivo Occupazione SUD

 

 

L’incentivo Occupazione SUD può essere concesso a tutti i datori di lavoro privati che assumano disoccupati  a condizione che la prestazione lavorativa si svolga in una delle seguenti Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna.

Sono considerati disoccupati i soggetti privi di impiego che dichiarino, telematicamente, al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il Centro per l’Impiego.

Si ricorda:

Per i giovani che, al momento dell’assunzione, abbiano un’età compresa tra i 16 ed i 24 anni e 364 giorni, l’unico requisito soggettivo richiesto ai fini dell’accesso al beneficio è lo stato di disoccupazione.

Mentre, per i lavoratori con almeno 25 anni di età, è richiesto che, al momento dell’assunzione, oltre ad essere disoccupati, risultino privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi.

Nel caso di specie si intende privo di impiego regolarmente retribuito chi, negli ultimi sei mesi, non ha prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno sei mesi ovvero chi ha svolto attività di lavoro autonomo dal quale derivi un reddito, su base annuale, inferiore ad euro 4.800 o parasubordinato dal quale derivi un reddito, su base annuale, inferiore ad euro 8.000.

Inoltre, eccetto che in caso di trasformazione di rapporto a tempo indeterminato, il lavoratore nei sei mesi precedenti l’assunzione non deve aver avuto un rapporto di lavoro subordinato con lo stesso datore di lavoro, o con una società controllata dal nuovo datore di lavoro o allo stesso collegata o comunque facente capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto.

Rapporti incentivati

L’incentivo Occupazione Sud spetta per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate tra il primo gennaio 2017 ed il 31 dicembre 2017, anche in caso di rapporto a tempo parziale ed anche a scopo di somministrazione, nonché per le trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato e in quest’ultima casistica non è richiesto il possesso del requisito di disoccupazione per il lavoratore, né è richiesto il rispetto dell’ulteriore requisito dell’assenza di rapporti di lavoro negli ultimi sei mesi con lo stesso datore di lavoro.

Il beneficio non spetta per le assunzioni con contratto di lavoro domestico, accessorio, intermittente ed in caso di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale o per il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca.

Incentivo

L’incentivo Occupazione Sud è fruibile in dodici quote mensili dalla data di assunzione/trasformazione del lavoratore e riguarda i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nella misura massima di 8.060 euro su base annua per ogni lavoratore assunto.

L’esonero, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, è pari alla contribuzione previdenziale a carico dei datori di lavoro, con eccezione:

  • dei premi ed i contributi dovuti all’INAIL;
  • del contributo, ove dovuto, al Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto;
  • del contributo, ove dovuto, ai fondi di solidarietà bilaterali, bilaterali alternativi, di solidarietà residuale e di integrazione salariale, nonché al Fondo di solidarietà territoriale intersettoriale della provincia autonoma di Trento.

 

Procedimento

Per accedere all’incentivo i datori di lavoro devono inoltrare all’INPS una domanda preliminare di ammissione all’incentivo utilizzando il modulo on-line “B.SUD”, disponibile all’interno dell’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente”, sul sito internet www.inps.it.

Nella domanda vanno indicati:

  • il lavoratore nei cui confronti è intervenuta o potrebbe intervenire l’assunzione ovvero la trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine;
  • la Regione e la Provincia di esecuzione della prestazione lavorativa, che devono rientrare tra le Regioni per le quali è previsto il finanziamento;
  • l’importo della retribuzione mensile media prevista o effettiva;
  • l’aliquota contributiva datoriale.

L’INPS, dal canto suo, informerà telematicamente il datore che è stato prenotato in suo favore l’importo dell’incentivo per l’assunzione del lavoratore indicato nell’istanza preliminare.

Qualora l’istanza di prenotazione venga accolta, il datore di lavoro, per accedere all’incentivo dovrà, se ancora non lo ha fatto, effettuare l’assunzione entro sette giorni di calendario dall’accoglimento della prenotazione.

Per qualsiasi informazione o consulenza Contattami

Dr. Francesco De Santo

Consulente del Lavoro, Rende, Cosenza

Nuovo incentivo “INIZIATIVA OCCUPAZIONE GIOVANI”

iniziativa occupazione giovaniLa legge di Stabilità 2017 nel ridisegnare il panorama delle assunzioni agevolate 2017, ha previsto un

NUOVO INCENTIVO OCCUPAZIONALE “INIZIATIVA OCCUPAZIONE GIOVANI”

Questo incentivo si inserisce nel programma “Iniziativa Occupazione Giovani” di cui Garanzia Giovani è un’articolazione e, rappresenta una buona opportunità per tutti i datori di lavoro che intendono assumere giovani, in quanto porta con sé un abbattimento consistente del costo del lavoro.

I datori di lavoro interessati sono: Tutti i Datori di Lavoro

Destinatari: Giovani registrati al programma di Garanzia Giovani dai 16 ai 29 anni che si trovano in situazione di Neet, ovvero non sono impegnati in percorsi di formazione, istruzione o lavoro.

Tipologia di Contratti Agevolati: Tempo Indeterminato, Apprendistato Professionalizzante, Tempo Determinato di almeno 6 mesi.

Tipologia di Incentivo: Sgravio Contributivo per un massimo di 8.060,00 € annui.

Modalità di Ammissione all’incentivo: Ai fini della concessione dell’incentivo, i datori di lavoro interessati dovranno inoltrare all’INPS, esclusivamente in via telematica, un’istanza preliminare di ammissione, indicando i dati relativi all’assunzione effettuata o che intenderà effettuare. Verificata la disponibilità residua delle risorse, l’INPS comunicherà al datore che è stato prenotato l’importo dell’incentivo.

Successivamente alla ricezione del nulla-osta all’incentivo, il datore:

– entro i successivi 7 giorni, dovrà procedere, qualora non l’abbia ancora fatto, ad assumere il lavoratore sul quale vuole applicare l’incentivo.

– entro i successivi 10 giorni dalla ricezione della comunicazione di prenotazione dell’Istituto, deve comunicare l’avvenuta assunzione all’Inps, chiedendo la conferma della prenotazione effettuata in suo favore.

L’incentivo potrà essere fruito esclusivamente tramite conguaglio nelle denunce contributive mensilmente trasmesse dalle aziende all’Istituto previdenziale (entro il termine del 28 febbraio 2019).

 

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Dr. Francesco De Santo

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