Buoni Pasto – Ticket Restaurant

Le piccole e medie imprese spesso, si trovano a dover erogare ai lavoratori, elementi aggiuntivi della retribuzione, tra questi, rientrano i cd “Buoni Pasto” o “Ticket Restaurant”.

Tali strumenti se a volte consentono al datore di lavoro di adempiere, qualora previsti, alle obbligazioni contrattuali, altre volte, la loro corresponsione si sposa senza dubbio con ragioni di opportunità economiche tanto per l’azienda quanto per i lavoratori.

Quali sono le opportunità che il datore di lavoro e il lavoratore possono ottenere dai buoni pasto o ticket restaurant?

I buoni pasto o ticket restaurant, sono totalmente esclusi dalla retribuzione imponibile (previdenziale e fiscale) fino a 5,29 € per ogni giornata di lavoro, tale limite è elevabile a 7,00 € giornalieri in caso di utilizzo dei buoni pasto in formato elettronico.

Pertanto nella costruzione di un sistema di retribuzione detassabile il datore di lavoro e il lavoratore non possono prescindere da questi strumenti. Con un semplice esempio chiariamo meglio le idee di come ridurre il costo del lavoro per l’impresa e  al tempo stesso aumentare il potere d’acquisto per i dipendenti.

Es. il datore di lavoro che vorrà corrispondere al lavoratore ipotizziamo 135,00 € al mese netti in più, se prevede di corrisponderli mediante semplici aumenti di retribuzione, questi 135,00 € netti equivarranno a circa 270,00 € lordi al mese. In luogo del semplice aumento tuttavia, il datore di lavoro potrà corrispondere le 135,00 € in buoni pasto che sono totalmente esenti da imposte e contributi. In un anno a singolo lavoratore il risparmio quantificabile per l’impresa è di circa 1.620,00 €. Se pensiamo anche ad una piccola e media impresa di 3-5 dipendenti il risparmio annuo oscillerà tra 4.860,00 € – 8.100,00 €.

Se il vantaggio per le imprese è consistente e si lega anche con politiche di fidelizzazione dei dipendenti, rafforzamento identità e aumento dei valori sociali dell’impresa stessa, dall’altro lato il guadagno del lavoratore sono 135,00 € in più nette al mese senza che esse subiscano alcuna forma di tassazione e ne concorrono a formare il reddito e, la possibilità di spendere liberamente questi valori per l’acquisto di bevande, prodotti di gastronomia, rosticceria ecc., insomma il lavoratore avrà un aumento reale del suo potere d’acquisto per fronteggiare le spese di tutti i giorni.

 

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Dr. Francesco De Santo

Consulente del Lavoro Cosenza