Dati occupazionali Cosenza

Dal consueto rapporto Inps sull’andamento dei dati occupazionali confermato anche dai Consulenti del Lavoro a Cosenza in particolare e nella Regione Calabria in generale emerge il seguente trend:

Nella Regione Calabria dal 01 Gennaio 2017 al 31 Maggio 2017 sono state effettuate:

  • Assunzioni a tempo indeterminato: 13.051
  • Assunzioni a termine: 23.014
  • Assunzioni in apprendistato: 1.695
  • Assunzioni stagionali: 3.459
  • Assunzioni a tempo indeterminato rapporto 2017/2016: -3,7%
  • Complesso assunzioni: 14,7%

Tirando le somme sui dati occupazionali e forniti dall’Inps e confortati dai dati statistici elaborati dai Consulenti del Lavoro emerge un quadro a tinte fosche.

Nella Regione che a noi interessa in questa sede, la Regione Calabria si segnala un forte incremento dei rapporti di lavoro a termine con bene 23.014 assunzioni effettuate nel periodo Gennaio – Maggio 2017, dato in aumento soprattutto in provincia di Cosenza, nelle strutture ricettive-turistiche, nel commercio e nei pubblici esercizi, dove secondo il report dei Consulenti del Lavoro a Cosenza le assunzioni stagionali sono aumentate del 25% rispetto all’anno precedente.

Se a crescere sono i contratti a termine a decrescere tuttavia, sono le assunzioni a tempo indeterminato che nel rapporto 2017 base 2016 sono in diminuzione del 3,7% in Calabria e sempre secondo i Consulenti del Lavoro a Cosenza le assunzioni a tempo indeterminato sono in diminuzione del 2%.

Nel complesso dunque si segnala un aumento delle assunzioni pari al 14,7% nel periodo analizzato rispetto all’anno precedente tuttavia, si noti come i rapporti di lavoro in aumento sono di precariato e non occupazione stabile. La risposta a questo dato altro non è che la fine degli incentivi ai contratti a tempo indeterminato e delle agevolazioni sugli stessi con il Jobs Act. Il cosiddetto sgravio contributivo totale triennale del 2015 o lo sgravio contributivo al 40% biennale approvato il 2016 hanno spiegato positivamente i loro effetti ma allo scadere degli stessi l’occupazione stabile cessa di incrementare.

L’incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato attualmente vigente il  “Bonus Sud” che ha sostituito le agevolazioni di cui sopra, ricordiamo sgravio contributivo totale per un’anno per le imprese del Sud Italia che assumono un disoccupato o un giovane, non ha avuto finora un impatto dirompente sui dati occupazionali Cosenza e in Calabria così come le agevolazioni previste gli anni precedenti.

Per quanto riguarda il contratto di Apprendistato invece i dati non sembrano chissà come confortanti in quanto nei primi 5 mesi del 2017 sono state effettuate solo 1695 assunzioni con tale tipologia contrattuale in Calabria secondo l’Inps e, secondo i Consulenti del Lavoro a Cosenza in particolare sono state effettuate solo 400  assunzioni con Apprendistato.

Proprio il flop dell’Apprendistato deve farci riflettere sul paradosso che nella Regione Calabria e in Provincia di Cosenza dove si toccano punte di disoccupazione giovanile tra le più alte d’Italia tale contratto nonostante preveda uno sgravio contributivo quasi totale per 3 anni in favore delle imprese che assumono giovani dai 15 ai 29 anni non riesce a rappresentare il volano di occupazione dei giovani.

La riflessione che bisogna fare è che tale contratto è troppo oneroso per le imprese dal punto di vista burocratico, troppo burocraticizzato con piani formativi ed enti formativi a go go e dal punto di vista economico ovvero che la formazione degli apprendisti ha un costo e non è certo basso.

Da qui dunque quasi naturale che le imprese tendano ad effettuare assunzioni a termine, nonostante il contratto di Apprendistato costi di meno cosi come l’incentivo per le assunzioni del bonus sud, perché nell’incertezza dell’andamento economico dei mercati si preferisce avere un costo del lavoro maggiore addirittura ma non vincolato nell’indeterminato.

Per rendere appetibili nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato c’è bisogno di una profonda riforma del sistema occupazionale non solo con le politiche degli incentivi e agevolazioni alle assunzioni tali da dar all’occupazione una buona spinta ma soprattutto vi è bisogno di ridurre in maniera strutturale il cuneo fiscale di almeno 12 – 13 punti percentuali (ovvero la differenza tra la retribuzione lorda e netta che va a finire nelle Casse dello Stato).

Ma una soluzione per la riduzione del costo del lavoro ed il rilancio dei contratti a tempo indeterminato e dell’occupazione stabile, può anzi deve passare dai Contratti di Prossimità dalla contrattazione di secondo livello, come luogo di incontro tra gli attori sociali sindacati, imprese e i Consulenti del Lavoro nei quali possano confrontarsi liberamente ed andare a cucire su ogni singola impresa – di qualsiasi dimensione – dei contratti a tempo indeterminato di qualità nei quali il costo del lavoro viene depurato da elementi inutili e la normativa/burocrazia letteralmente abbattuta, per creare occupazione stabile e duratura e far ripartire l’economia.

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Dott. Francesco De Santo

Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza

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Come è noto, il Costo del lavoro rappresenta la voce più importante del bilancio di un’azienda di qualsiasi dimensione essa sia, rappresentando quasi una zavorra al piede, che ne ostacola la crescita.

Spesso questa “falsa” rappresentazione (di zavorra al piede che ostacola la crescita) pervade in pieno l’agire degli attori economici, dai piccoli commercianti ai grandi imprenditori, determinando cosi il ricorso a casi di lavoro nero, irregolare e cosi via.

I dati sul lavoro nero nella Regione Calabria e, in particolare, nella Provincia di Cosenza, del resto parlano chiaro: nei consueti rapporti trimestrali del Cles e della Drl viene evidenziato come in alcuni settori la media dei rapporti di lavoro irregolari sia il 58 %, cifra destinata a toccare la soglia del 83% nel settore dell’edilizia.

Tuttavia, sappiamo bene che, specie in un contesto di crisi economica come questo, non è  sempre volontà’ dell’imprenditore agire in frode alla legge, soprattutto perché sa di porsi in una posizione di assoluto rischio per se e per la propria azienda. Basta pensare alla Maxi Sanzione per lavoro nero con importi che potrebbero arrivare fino a 36.000 € per ogni lavoratore; o ancora procedimenti penali che potrebbero aprirsi nei propri confronti; per non parlare poi di contenziosi con annose vertenze sindacali tra il datore e un lavoratore per la determinazione di quanto sarebbe spettato a quest’ultimo.

Tutti questi fenomeni portano dunque, oltre che a conseguenze di rischio economico per l’impresa dal punto di vista sanzionatorio, anche forti conseguenze dal punto di vista esistenziale per l’impresa stessa, perché avere collaboratori non inquadrati regolarmente e non stimolati adeguatamente, determina casi di scarsa efficienza e produttività.

Oggi esistono però, decine di strumenti legislativi, normativi e contrattuali che permettono all’imprenditore di “dormire sonni tranquilli”, perché non sfruttarli? Perché stare nel limbo per rischiare e continuare a perdere quote di mercato?

Il mio studio, specializzato in Consulenza del Lavoro, ha gli strumenti adeguati per tornare a darti quella serenità di cui tutti abbiamo bisogno. Non prometto miracoli ma, con premura artigianale, verranno attuate tutte quelle attività volte a razionalizzare il costo del lavoro. Tale costo sarà curato, gestito in ogni suo dettaglio e sfumatura, per trasformarlo da zavorra al piede in opportunità di crescita e sviluppo dell’impresa stessa, consentendole cosi di competere alla pari con le rivali e vincere le sfide dei mercati.

Per raggiungere questo obiettivo il mio studio pone il cliente al centro di ogni attività, le sue esigenze verranno  ascoltate e comprese dettagliatamente, e adottando la “filosofia” della FlexSecurity che vuol dire anche meno tasse alle imprese sul costo del lavoro e aumento della sicurezza esistenziale dei lavoratori i risultati saranno sicuramente straordinari.

In un mercato e contesto giuridico-economico ormai cosi difficile, non si può più trascurare questa voce, ne va della propria persona, ne va della propria impresa. Avere un Consulente del Lavoro di cui fidarsi ed affidarsi rappresenta una garanzia di sicurezza e qualità.

Vi aspetto allora per qualsiasi esigenza,  da una consulenza ad un semplice caffè tra amici, una telefonata, un consiglio, sarò lieto di prendermi cura dei vostri bisogni.

 

Dr. Francesco De Santo.

Studio di Consulenza del lavoro del Dr. Francesco De Santo

Via Giuseppe Verdi 40, 87036 Rende (CS)

Iscritto all’ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza n° 614

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