La stagione estiva è alle porte e per molte imprese, esercizi turistici delle nostre belle località è tempo di lavoro.
Molti saranno i lavoratori impegnati nei settori della ristorazione, pubblici esercizi, strutture turistiche, hotel, camping, villaggi ecc. ecc.
Il turismo, vero settore trainante dell’Italia che tuttavia, come altri ha avuto sempre quale minimo comune denominatore il problema del costo del lavoro.
Con la stretta fatta pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri sui voucher, questo strumento – che finora, qualora usato e non abusato nella sua essenziale natura, ha garantito un forte contenimento del costo del lavoro per le nostre imprese – sembra ormai destinato verso un ridimensionamento nel suo utilizzo, ha fatto puntare gli occhi degli operatori del diritto verso altri strumenti o forme contrattuali in grado di sostituire il voucher nella sua funzione, cercando al tempo stesso di individuarne dei migliori negli effetti.
Pertanto vi è bisogno di uno strumento normativo capace di compensare quelle esigenze di flessibilità in termini di contenimento dei costi e prestazioni lavorative a carattere discontinuo per l’impresa con quelle di incremento della tutela e sicurezza del lavoratore.
Questo compromesso lo può garantire solo un Contratto, che esiste nel nostro ordinamento giuridico dal 2003, il Contratto di Lavoro Intermittente.
Il Contratto di Lavoro intermittente, meglio conosciuto come lavoro a chiamata “job on call” può avere due versioni. Contratto di lavoro intermittente con obbligo di disponibilità o senza obbligo di disponibilità, queste formule configurano in capo lavoratore un’obbligo di risposta o meno, alla chiamata al lavoro del suo datore.
La versione più usata è quella senza obbligo di disponibilità, ovvero alla chiamata del datore, il lavoratore può anche rifiutarsi di effettuare la prestazione.
Ma andiamo nella parte pratica dell’argomento.
Al fine di instaurare un rapporto di lavoro intermittente, vi è bisogno di redigere un contratto di lavoro, viene quindi effettuata l’assunzione del lavoratore con relativa iscrizione all’Inps e all’inail ma, il datore di lavoro andrà a pagare al lavoratore le sole giornate di lavoro svolto, ovvero le “chiamate”, di conseguenza verserà i contributi solo sulle giornate di lavoro effettuate.
Vantaggi per il datore di lavoro:
- flessibilià e sicurezza nel senso che dispone di un lavoratore contrattualizzato che può in qualsiasi momento essere chiamato ad effettuare la prestazione lavorativa,
- contenimento dei costi, nel senso che retribuirà il lavoratore e pagherà i contributi solo per le giornate di lavoro effettivamente svolte.
Vantaggi per il lavoratore:
- essere iscritto alla gestione lavoratori dipendenti dell’Inps e quindi avere contributi superiori rispetto ai voucher,
- avere una tutela infortunistica come un normale lavoratore dipendente,
- avere qualora ne abbia diritto agli assegni nucleo familiari, la maternità, la malattia, l’indennità di disoccupazione ecc.
In poche parole il Contratto di lavoro intermittente è un buon compromesso tra riduzione del costo del lavoro, esigenze di lavoro discontinuo per le imprese e sicurezza sociale per il lavoratore.
Per conoscere meglio e stipulare un Contratto di Lavoro Intermittente non esitate a Contattarmi.
Dr. Francesco De Santo
Iscritto all’Ordine dei Consulenti del Lavoro Cosenza